E’ “giusto” farsi pagare per leggere i Tarocchi?

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Cari consultanti, mi pongo questa domanda da quando ho cominciato a studiare e poi a praticare i Tarocchi e continuo a farlo anche ora che già da diverso tempo sono passato dai consulti gratuiti a quelli a pagamento. Si, credo che un compenso sia dovuto, per le ragioni che spiegherò. Come dicevo, per anni ho fatto letture in modo assolutamente gratuito, sia sul sito, ora chiuso, dell’Accademia dei Tarocchi, che autonomamente tramite le varie pagine FB e blog che ho aperto nel tempo: in tale periodo di apprendistato ritenevo infatti che il mio guadagno, nel fare questi consulti, fosse in termini di esperienza e di pratica; i consultanti erano in qualche maniera “compagni di viaggio” in questo percorso iniziale e ciò che ne ricavavo era infinitamente più prezioso di qualsiasi contropartita economica. Terminata questa fase, pur se ben lontano dall’avere concluso il mio cammino di conoscenza (tutt’altro), ho cominciato a domandarmi se chiedere o meno dei soldi per le letture, non essendo questo, comunque, il mio lavoro: non giudico chi dei Tarocchi o di altre pratiche “magiche” ne ha fatto una professione, come in qualsiasi campo esistono ciarlatani e persone serie e che credono in ciò che fanno, ma questa non sarà mai la mia fonte di guadagno. Non è neanche una questione del tipo “è giusto essere ripagati del tempo e dell’impegno profuso nelle letture”: potrebbe essere un “hobby” come altri, un interesse al quale dedicarsi con passione e impegno e ciò non richiederebbe in sé alcuna ricompensa (quante attività svolgiamo per amore, volontariato, interesse solo per noi stessi e non per soldi?). Il discorso è più sottile e riguarda la “parità” che va stabilita tra tarologo e consultante; potremmo definirlo una sorta di “scambio energetico”: l’impegno e la serietà, per una buona sessione di Tarocchi, sono necessari tanto da parte di chi legge che di chi chiede. Offrire la possibilità di letture gratuite mi sono accorto che a volte (non sempre, certo, per fortuna) non “responsabilizza” sufficientemente il consultante: “è gratis, non ho di meglio da fare in questo momento, ci provo…”; magari con domande futili, o ripetute sempre uguali più volte, o non sufficientemente sentite. Il Tarot, se ci crediamo, è uno strumento incredibilmente potente e sofisticato, che sfida la comprensione eppure funziona, creato nei tempi antichi da una saggezza e capacità assai più evoluta della nostra: è giusto svilirlo con un uso distratto, superficiale e poco consapevole? Ecco perché credo sia giusto richiedere un compenso, magari poco più che simbolico, come onestamente credo di fare io, per i consulti; non arricchisce me e non impoverisce chi fa la domanda, ma agendo in qualche maniera da “filtro”, stabilisce un sorta di limite tra che il richiedente occasionale e chi è realmente interessato a ricevere l’aiuto dei Tarocchi e così facendo bilancia le energie di consultante e tarologo.

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Per informazioni su una sessione dal vivo, via telefono o skype, scrivetemi all’indirizzo

max.arcanonove@gmail.com.

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